mercoledì 9 ottobre 2019

Lavoro autonomo occasionale e partita IVA

Per lavoro autonomo occasionale si intende una o più prestazioni d’opera o servizio, svolta con lavoro prevalentemente proprio, senza alcun vincolo di subordinazione e coordinamento con il committente (datore di lavoro) e senza la sussistenza di requisiti di professionalità e di prevalenza.
Una collaborazione può quindi definirsi occasionale, se sussistono questi requisiti:
– assenza di coordinamento con l’attività del committente, il lavoro viene svolto in completa autonomia (circa tempi e modalità della prestazione);
– assenza di inserimento nell’organizzazione aziendale;
– carattere occasionale dell’attività.
Affinchè la prestazione possa ritenersi occasionale, il reddito derivante dal totale dei committenti non deve superare i 5000 euro annui (anno solare, inteso dal 1 gennaio al 31 dicembre). Se il reddito supera i 5000 euro annui (netti) scatta l’obbligo di l’iscrizione alla Gestione Separata (art. 44, c. 2 del D.L. 269/03, convertito in L. 326/03). Sottolineiamo che il limite di 5000 euro netti é da intendersi per la totalità dei committenti: quindi é possibile percepire 4000 euro da un committente, 600 euro da un altro e 400 euro da un terzo. Non é possibile invece, rientrare nelle prestazioni occasionali se il compenso ricevuto da parte di un committente é pari a 4000, da un altro ancora pari a 3000 e da un terzo a 2000, per esempio.
Lavoro autonomo occasionale, Gestione Separata e partita IVA
Superato quindi il limite dei 5000 euro, é obbligatorio iscriversi alla Gestione Separata INPS e stipulare un apposito contratto con il committente (dipendente, a progetto o di altra tipologia). In alternativa, il lavoratore può decidere di aprire partita IVA e lavorare quindi come libero professionista o come impresa.

venerdì 27 settembre 2019

EFFICIENZA ENERGETICA: APPROVATE LE NUOVE REGOLE EUROPEE 2019

EFFICIENZA ENERGETICA: APPROVATE LE NUOVE REGOLE EUROPEE

La direttiva Europea sull’efficienza energetica e sulla prestazione energetica in edilizia è la Direttiva 2018/844/UE. Il Senato l’ha da poco recepita nel Disegno di Legge di Delegazione Europea 2018.
Il disegno di legge all’art.23 contiene le linee guida, che il governo dovrà seguire per dar attuazione alla direttiva. La regolamentazione in concreto della materia, infatti, è demandata ai singoli decreti legislativi.
Tra i principi cardine, la normativa richiede un ridimensionamento degli oneri a carico della collettività. Per ottenerlo, è indispensabile una revisione del rapporto costi e benefici, che andrà ottimizzato.
Il MISE ha già inviato alla Commissione Europea il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, che contiene la pianificazione e gli obiettivi fino al 2030 in materia di efficienza energetica. 
La direttiva va ad aggiornare la precedente direttiva 31/UE del 2010 per quanto riguarda la prestazione energetica, e la direttiva 27/UE del 2012 per l’efficienza energetica.
Gli Stati Membri devono dare attuazione alla direttiva entro il 10 marzo 2020.
Le strategie da attuare per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici sono molteplici.
Tra tutte, è innovativa l’introduzione di un indicatore di intelligenza per gli edifici, che interagendo con la rete permetterà di adattare il consumo energetico alla effettiva necessità.
La previsione è di ridurre del 40% le emissioni di gas effetto serra entro il 2030. 
L’obiettivo da raggiungere entro il 2050, invece, è quello di raggiungere la decarbonizzazione del sistema energetico.

ENERGIE RINNOVABILI: AL VIA GLI INCENTIVI DEL FER

ENERGIE RINNOVABILI: AL VIA GLI INCENTIVI DEL FER

In materia di energie rinnovabili, sono al via gli incentivi contenuti nel decreto FER 1. Il GSE ha infatti emanato il regolamento operativo, in attuazione del DM del 4 luglio, già pubblicato in GU.
Secondo il MISE, l’operazione porterà ad un incremento nella realizzazione di impianti e ad un aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili di circa 12miliardi di kWh.
L’accesso ai bandi è consentito agli impianti con potenza inferiore a 1MW, sia in caso di nuova costruzione sia in caso siano oggetto di rifacimento o ricostruzione. Possono accedere anche gli impianti che siano stati oggetto di potenziamento purchè la differenza di potenza sia inferiore a 1 MW.
In tutti i casi in cui la potenza degli impianti sia superiore a 1 MW, sarà comunque possibile accedere agli incentivi ma con una procedura di asta al ribasso.
Possono partecipare anche gli impianti aggregati purchè la potenza complessiva dell’aggregato resti al di sotto del limite di 1 MW.
Sono quindi esclusi dagli incentivi sia gli impianti che non rientrino in questi parametri, sia quelli che abbiano già usufruito di incentivi per le rinnovabili, grazie al DM del 26/06/2016.
Per quanto invece riguarda gli impianti fotovoltaici realizzati in sostituzione a coperture in amianto, oltre a questi incentivi, sono previsti anche premi sull’energia prodotta, parti a 12 €/MWh.
Negli impianti installati sugli edifici, invece, il contributo è attribuito sulla quota di produzione consumata in loco, nella misura di 10 €/MWh. Il premio è liquidato dopo aver accertato che l’energia autoconsumata è superiore al 40% della produzione netta.
Gli impianti che rientrano in queste casistiche accedono agli incentivi in maniera prioritaria (art. 8, c.2). Nel dettaglio, sono gli impianti:
  • realizzati su discariche chiuse e su Siti di Interesse Nazionale;
  • fotovoltaici installati su scuole, ospedali e altri edifici pubblici in sostituzione di coperture e su fabbricati rurali previa completa rimozione dell’amianto;
  • idroelettrici che rispettino le caratteristiche costruttive del DM 23 giugno 2016, impianti alimentati a gas residuati dai processi di depurazione;
  • connessi in “parallelo” con la rete elettrica e con le colonnine di ricarica delle auto elettriche con potenza non inferiore al 15% della potenza dell’impianti . Il GSE pubblicherà i primi bandi entro il 30 settembre. I bandi previsti sono 7, l’ultimo dei quali a settembre 2021.

IL DECRETO CRESCITA E LE DETRAZIONI FISCALI 2019

IL DECRETO CRESCITA E LE DETRAZIONI FISCALI

E’ ENTRATA IN VIGORE A LUGLIO LA LEGGE DI CONVERSIONE DEL COSIDDETTO “DECRETO CRESCITA” (D.LGS. 34 DEL 2019).

L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” spiegando quali sono le novità introdotte a partire dal 30 giugno. Tra queste sono segnalate anche la proroga della maggiorazione della detrazione Irpef e dell’obbligo di comunicazione all’Enea entro 90 giorni dal termine lavori, ma si tratta di indicazioni presenti già da alcune settimane nella guida al Bonus Ristrutturazioni.
Un’importante novità che cambia ulteriormente il mondo degli incentivi per gli interventi di efficientemente energetico riguarda la possibilità della cessione del Bonus. Vediamo di cosa si tratta.

La cessione del Bonus

Quando vengono eseguiti lavori di efficientamento e risparmio energetico, l’intestatario dell’immobile può cedere all’impresa che ha eseguito i lavori l’agevolazione fiscale a cui avrebbe diritto, ricevendo così uno sconto sul totale dei lavori.
A partire dal 1° luglio infatti si potrà effettuare la cessione del credito al venditore pagando metà del valore della fattura, rinunciando ovviamente alla possibilità di avere la detrazione fiscale per la somma rimanente. Di fatto, si pagherà sempre utilizzando il bonifico per ristrutturazioni, nella fattura sarà presente l’intero importo della somma ma quello effettivamente da versare sarà pari alla metà del prezzo. In questo modo non si dovranno attendere 10 anni per recuperare il 50%, e anche chi non ha capienza nell’Irpef non perderà il vantaggio fiscale. L’unico obbligo previsto sarà quello di comunicare all’Agenzia delle entrate la cessione del credito, e l’Agenzia renderà disponibile per il venditore questa somma sotto forma di credito d’imposta da utilizzare in cinque anni.
Si potranno acquistare climatizzatori, nuovi infissi, caldaie a condensazione, stufe a pellet e boliler a pompa di calore. Per questi interventi ci sarà lo sconto immediato del 50%.
L’Ecobonus resta comunque a disposizione in varie percentuali in base alla tipologia di intervento, che deve essere “certificato” inviando comunicazione all’Enea. Le percentuali di sconto partono sempre da un minimo del 50% in caso di semplice sostituzione di infissi o di acquisto di una caldaia a condensazione, ma si sale al 65% per l’acquisto si tende oscuranti e caldaie a biomasse, fino al 75% per i lavori condominiali che migliorano l’efficienza energetica dell’intero immobile.

mercoledì 25 settembre 2019

Aumenta IVA sulla patente: cosa cambia

Aumenta IVA sulla patente: cosa cambia

Rincari Iva del 22% per chi prende la patente, ma anche per chi l’ha conseguita dal 2015 a oggi . 

 La patente verrà a costare il 22% in più per l’Iva: lo stabilisce una risoluzione dell’Agenzia delle entrate.

Emanata sulla scorta di una recente sentenza della Corte di giustizia Ue (del 14 marzo 2019 nella causa C-449/17), la risoluzione delle Entrate ha revocato la prassi precedente: sino a ieri, nelle autoscuole, erano esenti dall’imposta le lezioni finalizzate al conseguimento della patente; ma ora si cambia. Le scuole guida soggette all’aumento potranno far pagare il sovrapprezzo ai clienti
E l’aumento è retroattivo: chi, dal 2015, ha conseguito la patente, dovrà versare il 22% di Iva. Le autoscuole potranno contattare i vecchi allievi, e chiederanno loro di pagare l’arretrato.
In ogni caso, evidenzia l’Agenzia, non sono dovuti né interessi né sanzioni.

martedì 24 settembre 2019

Erbicidi per cereali: tre novità dal mercato


Erbicidi per cereali: tre novità dal mercato
Corteva, Cheminova Agro, e Certis lanciano dei nuovi prodotti molto interessanti
Sono stati appena lanciati sul mercato italiano tre nuovi erbicidi per controllare le infestanti difficili dei cereali: Zypar di Corteva, Omnera di Cheminova Agro, Duplosan Super di Certis.
Zypar controlla molto bene Fumaria officinalisGalium aparinePapaver rhoeas e Stellaria media ed è il primo dicotiledonicida di post-emergenza contenente Arylex, una nuova sostanza attiva che annienta le malebre entrando nel loro sistema vascolare delle malerbe. Registrato su frumento tenero e duro, farro, orzo, segale e triticale, Zypar è formulato come emulsione di acqua in olio e incorpora il bagnante specifico.
  • Dosi di impiego: 0,75 e 1 litro/ha
  • Applicazione: a partire dalla fase di tre foglie vere per i cereali primaverili o inizio accestimento per i cereali vernini, sino alla fase del secondo nodo.
Omnera è una nuova miscela di met-sulfuron metile, tifensulfuron metile e fluroxypyr con formulazione in dispersione oleosa ottenuta grazie a una nuova tecnologia che porta a un ampliamento dello spettro di azione e a un minore impatto delle avversità climatiche. Questo erbicida combatte in post-emergenza le infestanti a foglia larga dei cereali, compreso Galium aparine.
  • Dosi di impiego: 0,75-1 l/ha
  • Applicazione: in post-emergenza allo stadio di inizio accestimento dei cereali vernini sino alla foglia a bandiera e allo stadio di due foglie vere per i cereali a semina primaverile. Va applicato su infestanti giovani e in crescita attiva.
Infine, Duplosan Super ha la sostanza attiva Diclorprop-P abbinata a Mecoprop-P e MCPA, per ottenere un erbicida in formulazione concentrato solubile ad attività sistemica, che controlla le infestanti dicotiledoni anche più difficili e di recente introduzione (come Cardo mariano) o selezionate dai comuni erbicidi (come Veronica e Papavero resistente). Duplosan Super va utilizzato sui cereali vernini.
  • Dosi di impiego: 2-2,5 l/ha
  • Applicazione: dalla fase di accestimento e il secondo nodo con temperature comprese tra i 12 e i 25 gradi anche con infestanti ai primi stadi di sviluppo e in attiva crescita.

Agricoltura, legge su stop alle vendite sottocosto

Agricoltura, legge su stop alle vendite sottocosto

La proposta, presentata alla Camera, vuole fissare multe fino a 50mila euro per i trasgressori.
Stop alle aste elettroniche a doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari, con multe fino a 50 mila euro per i trasgressori. È l’obiettivo di una proposta di legge presentata nei giorni scorsi alla Camera, a prima firma di Susanna Cenni (Pd), su etichettatura, tracciabilità e divieto di vendita sottocosto dei prodotti agricoli e agroalimentari. La legge intende regolamentare la vendita sottocosto dei prodotti alimentari freschi e deperibili, passando anche da misure di sostegno alle imprese virtuose che promuovono filiere etiche di produzione.
La scorsa settimana si è concluso l’esame della proposta di legge in commissione agricoltura, con l’approvazione di alcuni emendamenti sul nuovo testo base, quello predisposto dalla relatrice Chiara Gagnarli (M5s) e adottato dalla commissione dopo l’incardinamento della proposta di legge. Il testo è stato quindi trasmesso alle altre competenti commissioni della Camera per acquisirne il parere, dopo di che inizierà l’iter verso l’approvazione definitiva.
Tra i contenuti principali del testo c’è la regolamentazione della vendita sottocosto dei prodotti alimentari freschi e deperibili: la proposta di legge prevede che, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il governo modifichi il regolamento sulle vendite sottocosto, il dpr 218 del 2011, prevedendo che la vendita sottocosto di prodotti alimentari sia ammessa esclusivamente se si registra “dell’invenduto a rischio deperibilità”, ovvero merce fresca e deperibile non venduta poco tempo prima della chiusura, “o nel caso di operazioni commerciali programmate e concordate in forma scritta”.

Agricoltura, PSR fermi al palo: restano 1,5 miliardi di euro da spendere

Agricoltura, PSR fermi al palo: restano 1,5 miliardi di euro da spendere

L’Italia rischia di perdere per sempre 1,5 miliardi di euro destinati all’agricoltura, se non li spenderà entro il prossimo dicembre. A lanciare l’allarme è l’ultimo rapporto della Rete Rurale Nazionale, che ancora una volta denuncia le lentezze della nostra macchina burocratica in merito ai fondi PSR.
Dall’inizio della programmazione di spesa dei Piani di sviluppo rurale regionali 2014-2020, le Regioni italiane hanno speso tra fondi comunitari e cofinanziamento nazionale solo il 30% dei fondi disponibili. A fare meglio sono Trentino Alto Adige, Veneto, Sardegna, Calabria e Molise, mentre le peggiori (cioè quelle che hanno speso meno di un quarto dei fondi disponibili) sono Sicilia, Campania, Lazio, Basilicata, Liguria, Abruzzo, Puglia e Marche. Le altre restano nella media del 30% – che è comunque troppo poco, poiché c’è ancora una montagna di euro da spendere che potrebbe fare comodo a tanti agricoltori.
Il report di Rete Rurale evidenzia anche le misure PSR più gettonate e quelle che invece non hanno avuto domande di finanziamento. Tra queste ultime ci sono proprio quelle che avevano il compito di dare un nuovo impulso al nostro sistema agricolo, ovvero le misure destinate all’aggregazione, alla formazione e all’innovazione.

Agricoltura, slitta l’obbligo per la revisione di trattori e macchine

Agricoltura, slitta l’obbligo per la revisione di trattori e macchine

Il Ministero delle infrastrutture, di concerto con quello dell’agricoltura, ha prorogato i termini per la revisione obbligatoria dei trattori agricoli. È quanto emerge dal nuovo calendario sulla revisione periodica delle macchine agricole, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 21 giugno.
Queste le nuove scadenze:
  • per le macchine agricole e operatrici immatricolate entro il 31 dicembre 1983, la revisione è fissata entro il 30 giugno 2021;
  • per le macchine agricole e operatrici immatricolate dal 1° gennaio 1983 al 31 dicembre 1995, la scadenza è entro il 30 giugno 2022;
  • per le macchine agricole e operatrici immatricolate dal 1° gennaio 1996 al 31 dicembre 2018, la revisione va fatta entro il 30 giugno 2023;
  • per le immatricolazioni dopo il 1° gennaio 2019 la revisione deve avvenire al quinto anno entro la fine del mese di prima immatricolazione.
La revisione obbligatoria dei trattori e delle macchine agricole è scattata nel 2016, ma per essere attuata era necessario varare una ulteriore disciplina tecnica per la quale sono trascorsi i termini prefissati, in quanto i tecnici dei ministeri hanno evidenziato una serie di difficoltà. Di conseguenza, al fine di evitare sanzioni per il mancato rispetto dei termini, il governo ha deciso di prorogare la scadenza per la revisione obbligatoria.

Prodotti fitosanitari e patentino: parliamo dei distributori e dei rivenditori

Prodotti fitosanitari e patentino: parliamo dei distributori e dei rivenditori

Ecco gli adempimenti per ottenere l'abilitazione all'esercizio della vendita dei prodotti fitosanitari

I distributori e i rivenditori di prodotti fitosanitari e assimilati devono possedere il certificato di abilitazione della durata di cinque anni
Secondo l'ultima indagine pubblicata nel 2017, in Italia ci sono quasi seimila rivendite di prodotti fitosanitari e al 2015 risultano essere stati rilasciati 10.228 certificati di abilitazione alla vendita (l'abilitazione è individuale e quindi ogni addetto alla vendita di prodotti fitosanitari deve averla). Anche se i controlli effettuati nel 2017 hanno dato risultati incoraggianti (il 98.9% degli operatori era in regola con l'abilitazione), le multe, che vanno dai 5mila ai 20mila euro, impongono di non abbassare mai la guardia su questo adempimento, indispensabile per la professione.
 

Cosa dice la norma

I certificati per l'abilitazione alla vendita dei prodotti fitosanitari sono rilasciati dalle regioni e dalle provincie autonome, sono validi su tutto il territorio nazionale e vanno rinnovati ogni cinque anni. Il rilascio avviene dopo aver frequentato un corso di 25 ore, più lungo di quello rivolto agli utilizzatori, e può anche essere effettuato in modalità "formazione a distanza". Per il rilascio dell'abilitazione occorre superare un esame finale consistente in una serie di domande a risposta multipla sulla normativa vigente in materia, le caratteristiche dei prodotti fitosanitari e i loro effetti indesiderati. Come nel caso degli utilizzatori, i possessori di diploma di istruzione superiore di durata quinquennale o di laurea, anche triennale, nelle discipline agrarie e forestali, biologiche, naturali, ambientali, chimiche, farmaceutiche, mediche e veterinarie non hanno obbligo di frequenza, necessaria invece per i corsi di aggiornamento (della durata di almeno 12 ore) indispensabili al rinnovo dell'abilitazione che scade dopo cinque anni.
 

Corsi online

La norma consente di frequentare i corsi anche in modalità "Fad" (formazione a distanza) utilizzando applicazioni messe a disposizione da organizzazioni professionali e amministrazioni regionali. L'esame non può ancora essere condotto online, anche se la tipologia di domande a risposta multipla e la disponibilità di tecnologie per controllare l'identità degli utenti collegati e impedire loro di consultare "pizzini" o motori di ricerca forse consentirà un giorno di sostenere anche l'esame da remoto. Per adesso è necessario recarsi fisicamente nella sede dell'esame e provare le relative emozioni.
 

I costi

Il corso online organizzato da Compag costa poco più di 300 euro per il rilascio e poco più di 200 euro per il rinnovo, mentre sono moltissimi gli enti di formazione che somministrano corsi tradizionali, dai costi analoghi, cui vanno aggiunte le spese per l'esame e le marche da bollo (immancabili: 16 euro ciascuna).
 

Altri adempimenti

Un aggiornamento sugli altri adempimenti dei titolari di rivendita relativo alle caratteristiche dei locali e alla loro dotazione verrà pubblicato prossimamente. Stay tuned!
 

Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi

  • Decreto legislativo 14 agosto 2012, n 150 Attuazione della direttiva 2009/128/Ce che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi.
  • Decreto 22 gennaio 2014 Adozione del Piano di azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi dell'articolo 6 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recante: «Attuazione della direttiva 2009/128/Ce che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi».

Cambiamenti climatici, allarme Onu per il futuro di sicurezza alimentare e agricoltura

Cambiamenti climatici, allarme Onu per il futuro di sicurezza alimentare e agricoltura

Il nuovo rapporto degli scienziati dell'Ipcc: gli effetti incidono su calo della produzione, aumento dei prezzi, qualità e disponibilità del cibo

La sicurezza alimentare sarà sempre più colpita dai cambiamenti climatici con diminuzione delle rese produttive, aumento dei prezzi, diminuzione della qualità nutrizionale degli alimenti, interruzioni delle filiere alimentari. Assisteremo a effetti diversi in diversi paesi, specialmente nelle regioni tropicali, ma gli impatti più drastici colpiranno gli Stati dove vivono le popolazioni più povere del pianeta, in Africa, Asia, America Latina e nei Caraibi.

Questo l’allarme lanciato dall’ultimo rapporto dell’Ipcc (il panel di scienziati che studiano il clima su mandato dell’Onu) "Cambiamenti climatici e territorio" in cui viene messo in evidenza anche come l’Italia, essendo al centro del Mediterraneo, si trovi in una delle aree più esposte agli impatti del clima che cambia. E tra pochi giorni, anche questi argomenti, saranno il cuore del vertice sul clima delle Nazioni Unite a New York.

Quello che servirebbe – viene spiegato dal nuovo report - è un’azione coordinata per affrontare i cambiamenti climatici, e migliorare la situazione generale e contemporaneamente il territorio, la sicurezza del cibo e dell’alimentazione, e aiutare a ridurre il numero delle persone che al mondo ancora oggi soffrono la fame. I cambiamenti climatici interessano i quattro pilastri della sicurezza alimentare: la disponibilità (produzione e resa), l’accesso (prezzi e capacità di ottenere cibo), l’utilizzo (nutrizione e cucina) e la stabilità (interruzioni della disponibilità).

Sulle emissioni di CO2 i settori che hanno a che fare con il territorio (agricoltura, foreste e altri usi del suolo) sono responsabili del 23% delle emissioni totali, una cifra che arriva al 37% se si includono i processi di trattamento dei prodotti alimentari. L’offerta di cibo pro-capite è aumentata del 30%, le risorse idriche impegnate per irrigazione sono aumentate del 100%, mentre dell’800% è cresciuto l’uso di fertilizzanti, e le aree naturali convertite in agricoltura sono 5,3 milioni di chilometri quadrati, corrispondenti a poco meno della superficie di tutta l’Europa continentale (esclusa la Russia europea) con un consumo idrico per l’irrigazione pari al 70% del consumo umano totale di acqua dolce. Allo stesso tempo, lo spreco alimentare pro capita è aumentato del 40% e corrisponde attualmente al 25-30% del cibo prodotto, che contribuisce all’ 8–10% delle emissioni del sistema alimentare.

Le emissioni sono prevalentemente dovute alla deforestazioneparzialmente compensate da imboschimenti e rimboschimenti e da altri usi del suolo. L’agricoltura è responsabile di circa la metà delle emissioni di metano indotte dall’uomo ed è la principale fonte di protossido di azoto, due gas ad effetto serra molto potenti. La biosfera terrestre assorbe quasi il 30% delle emissioni antropogeniche di CO2 grazie ai processi naturali.

L’aumento delle temperature però sta influenzando la produttività agricola a latitudini più elevate, aumentando le rese di alcune colture (mais, cotone, grano, barbabietole da zucchero), mentre rese di altre colture (mais, grano, orzo) sono in calo nelle regioni a latitudine inferiore.
Il riscaldamento, aggravato dalla siccità, ha causato una riduzione della produttività nell’Europa meridionale. Il cambiamento climatico sta minacciando la sicurezza alimentare nelle zone aride del Pianeta, in particolare in Africa, e nelle regioni montuose dell’Asia e del Sud America. In futuro il cambiamento climatico avrà un ulteriore impatto sulla resa agricola, la qualità e l’offerta di cibo, con un possibile aumento dei prezzi alimentari. E’ previsto un aumento fino al 23% per il 2050 rispetto agli scenari senza cambiamento climatico.

Se da un lato un aumento contenuto della concentrazione della CO2 atmosferica potrebbe migliorare la produttività delle colture, dall’altro diminuisce la qualità nutrizionale di alcuni alimenti (per esempio, il grano coltivato a concentrazioni di CO2 in atmosfera maggiori di circa il 32-42% rispetto alle attuali si può avere il 5,9-12,7% di proteine in meno, 3,7–6,5% in meno di zinco e 5,2–7,5% in meno di ferro).
In questo contesto, fattori climatici contribuiscono a mettere sotto stress il sistema, con conseguenti influenze sulla sicurezza alimentare, e cioè sulla capacità delle persone, a livello globale, di avere disponibilità di cibo, di poterlo utilizzare, di potervi accedere in maniera stabile e costante.

Comportamenti che incidono sulle abitudini alimentari, ossia sulle diete possono avere un impatto considerevole sulle emissioni di gas serra. Riducendo il consumo di carne, in particolare carne rossa, e di latticini ai livelli definiti dall’Organizzazione mondiale della sanità possiamo fare molto per contenere i cambiamenti climatici e migliorare le condizioni di salute. Tra le varie diete considerate dagli scienziati dell’Ipcc, la dieta mediterranea è una delle più virtuose.
Per questo, viene messo in evidenza dal report, l’agricoltura sostenibile e i piani di adattamento ai cambiamenti climatici possono essere il motore per un settore produttivo di qualità, con al centro come protagonisti il cibo, le abitudini alimentari, l’uso sostenibile del suolo.

Vendemmia, in Puglia si prepara un'ottima annata

Vendemmia, in Puglia 2019 si prepara un'ottima annata

Secondo Coldiretti, nonostante le bizze del clima e alcune anomalie, la produzione complessiva sarà in linea con quella degli ultimi anni e vedrà una qualità elevata. 

Entra nel vivo la vendemmia in Puglia e le previsioni di Coldiretti Puglia sono improntate all'ottimismo: “A dispetto del clima impazzito dei mesi scorsi e facendo i debiti scongiuri rispetto all’andamento climatico delle prossime settimane, le previsioni 2019 sono ottime, con una produzione quantitativa nella norma qualità straordinaria e una vendemmia che produrrà tra i e i 10 milioni di ettolitri di vino" afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

“Nutriamo forti aspettative – continua - considerato che l’export è cresciuto in valore di un ulteriore 6,7% nel 2018, con un aumento del 5% per i vini Doc, per le Igp del 4% e del 6% per gli spumanti”.

La mappa delle stime di Coldiretti Puglia - provincia per provincia - conferma l’annata vendemmiale positiva: produzione in calo tra il 15% ed il 20% rispetto al 2018 in Valle d’Itria - la porzione di Puglia centrale a cavallo tra la città metropolitana di Bari e le province di Brindisi e Taranto -per l’andamento climatico anomalo; in provincia di Foggia la produzione invece sarà in linea con le medie storiche; in Salento nell’area del Negroamaro si stima un calo del 15% a causa del clima pazzo e degli sbalzi termici, mentre invece si segnala un lieve calo nelle province di Bari Barletta-Andria-Trani che non dovrebbe superare il 5%.

“Nelle vigne c’è grande ottimismo. Dopo una primavera più fredda del consueto, che ha influenzato germogliamento e fioritura, maggio e giugno con piovosità sopra la media, e il maestrale e la tramontana perduranti da più di 30 giorni hanno garantito finora una vendemmia di straordinaria qualità, ma con punte di calo del raccolto tra il 15 e il 20 per cento in Salento, mentre a Bari e Foggia le quantità sono assolutamente coerenti con la media storica" spiega Gianni Cantele, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Puglia.
"Le prime uve bianche hanno cominciato a riempire i serbatoi in cantina con almeno 10 giorni di ritardo rispetto alle ultime 5 vendemmie e l’andamento della raccolta del Primitivo ci consentirà a breve di valutare concretamente le stime e le aspettative sulla vinificazione delle uve nere".
 

Vini di Puglia, un successo decretato dai mercati

La popolarità anche internazionale di eccellenze varietali uniche quali Primitivo, Negroamaro, Susumaniello e Nero di Troia, con il successo di vini Dop quali il Primitivo di Manduria, il Salice Salentino e il Castel del Monte, per citarne solo alcuni, ha fatto del settore vitivinicolo pugliese – continua Coldiretti Puglia - il riferimento per vocazione, capacità di raccontare e promuovere il territorio, innovazione e grande propensione all’internazionalizzazione.

Grande exploit della Puglia dei rossi, degli spumanti e - in particolare - dei vini rosati che in 3 anni registrano un balzo record del +122%, rappresentando il 40% della produzione nazionale totale dei rosè con oltre 1 milione di bottiglie l’anno. In sintesi quasi 2 bottiglie su 4 di rosato made in Italy è pugliese e sempre i rosati fanno registrare una crescita dei consumi superiore al 13%, registra Coldiretti Puglia.

Sotto il profilo occupazionale, è la provincia di Foggia la seconda in Italia per ore di lavoro create nel settore del vino. Il Puglia Igt crea 16,5 milioni ore di lavoro all’anno, riferisce Coldiretti Puglia, subito dopo il Montepulciano d’Abruzzo Doc.
L'organizzazione segnala il ruolo del settore vitivinicolo per l’economia e il lavoro nel Mezzogiorno e in Puglia, con un altro vitigno pugliese al decimo posto della top ten nazionale, il Castel Del Monte Doc, con 9,4 milioni di ore lavorate nella provincia di Bari.

Grande successo anche del biologico, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, la seconda regione italiana con 10900 ettari nel segmento del vino bio.

mercoledì 10 luglio 2019

PROCESSO TRIBUTARIO TELEMATICO: dal 1 luglio 2019 diventa obbligatorio, possibile l’udienza a distanza


PROCESSO TRIBUTARIO TELEMATICO: dal 1 luglio 2019 diventa obbligatorio, possibile l’udienza a distanza
Necessaria la registrazione al Sigit, il PTT resterà facoltativo solo per le liti che non superano il valore di 3.000 euro
Il 1 luglio 2019 entra ufficialmente in vigore il nuovo processo tributario telematico (PTT), introdotto dal Decreto Fiscale (d.l. n. 119 del 23 ottobre 2018) con la modifica dell’art. 16. Tale norma ne sancisce l’obbligatorietà per i giudizi instaurati in primo e secondo grado, con ricorso o/e appello notificato a decorrere dal 1 luglio 2019, salvo circoscritte eccezioni. La costituzione telematica consente alle parti processuali di effettuare in modalità telematica il deposito dei ricorsi e degli altri atti processuali presso le Commissioni tributarie, accedere al fascicolo processuale informatico del processo e consultare tutti gli atti e i provvedimenti emanati dal giudice. E’ stato introdotto, in primis, per abbattere ulteriormente i costi della giustizia, ma anche per migliorare la qualità dei procedimenti con l’introduzione di strumenti snelli ed efficienti. Sono infatti diverse le novità che il nuovo PTT porta con sé.

NOVITA’ PRINCIPALI

L’udienza a distanza

La più importante, o comunque quella decisamente dal maggior impatto, è la possibilità, data alle parti, di partecipare a distanza all’udienza pubblica. Una novità assoluta introdotta dal comma 4 dell’art. 16 che disciplina la possibilità per funzionari pubblici, professionisti e contribuenti di prendere parte alla pubblica udienza in videoconferenza. Su istanza di una delle parti, la discussione potrà avvenire in remoto, con un collegamento audiovisivo tra l’aula della Ctp o Ctr, ove sono riuniti i giudici, e il luogo del domicilio indicato dall’istante. Tale richiesta deve però avvenire tempestivamente, avanzandola nel ricorso o nel primo atto difensivo. Il collegamento dovrà instaurarsi con modalità tali da assicurare reciproca visibilità delle persone presenti in entrambi i luoghi e la possibilità di ascoltare chiaramente quanto viene detto.
Deposito di copie analogiche
Le parti in causa, inoltre, hanno l’opportunità di portare in giudizio copie analogiche di atti originali in loro possesso o dotarsi di copie di provvedimenti presenti nel fascicolo informatico, comprovandone la conformità ai sensi del D.Lgs. n. 82/2005. Analogo potere di attestazione di conformità è esteso, anche per l’estrazione di copia analogica, agli atti e ai provvedimenti presenti nel fascicolo informatico, formato dalla segreteria della Commissione tributaria, o trasmessi in allegato alle comunicazioni telematiche dell’ufficio di segreteria.

Per usufruire del Processo Tributario Telematico, è necessaria l’iscrizione, da parte tanto dei soggetti privati quanto dei professionisti, al Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (SIGIT). Al momento della registrazione verrà chiesto di compilare un form con i dati anagrafici, indirizzo Pec, documento digitale siglato con firma digitale e l’istanza di registrazione tramite firma digitale. Dopo l’iscrizione sarà possibile accedere a tutte le funzionalità che riguardano il deposito del processo telematico.

Prima di accedere alle funzionalità del PTT, è necessaria la preventiva notifica del ricorso/appello alla controparte a mezzo PEC e l’acquisizione delle relative ricevute di accettazione e di avvenuta consegna. Le funzionalità del PTT permettono di depositare i ricorsi in modalità telematica. I dati relativi al procedimento sono inseriti mediante la compilazione a schede. Il ricorso ed ogni altro atto processuale, in forma di documento informatico, devono rispettare dei requisiti specifici, quali ad esempio il formato PDF/A-1a o PDF/A-1b.

LE ECCEZIONI

Il processo tributario telematico ha vissuto una prima fase di “collaudo” di circa due anni, all’interno della quale le parti avevano la facoltà di scegliere se utilizzare lo strumento informatico o meno. Ovviamente dal 1 luglio sarà obbligatorio depositare telematicamente atti e documenti presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali. Tuttavia l’abolizione del deposito della documentazione cartacea non sarà totale, in quanto il PTT resterà facoltativo solamente che per i contribuenti che decidono di stare in giudizio senza l’assistenza di un difensore abilitato, cosa possibile solo per liti che non superano il valore di 3.000 euro.

giovedì 18 aprile 2019

Pesticidi" e salute: il caso Prosecco

Pesticidi" e salute: il caso Prosecco

La tossicologia spiegata semplice: nella provincia del Prosecco vi è un completo ribaltamento dei rischi reali con quelli percepiti. La popolazione accusa infatti i "pesticidi", ma i numeri della ULSS2 dicono tutt'altro.on c'è pace per le colline del Prosecco.Le accuse ai viticoltori di causare cancri e altre tremende malattie si sono moltiplicate nel tempo e pare che nulla sia valso a stemperare tali paure.Come non ricordare il marzo 2013, quando Gianluigi Salvador, WWF Altamarca, invocava misure d'urgenza anti-pesticidi? Altrimenti - secondo lui - nel volgere di 15 anni la popolazione sarebbe stata tutta malata di tumore. Per finire poi, dopo una lunga serie di articoli stile "camera a gas di pesticidi", con l'intervista a Patrizia Gentilini di Isde, medici per l'ambiente, la quale ha contestato duramente le statistiche rese pubbliche da Sandro Cinquetti, direttore della ULSS2 con sede a Conegliano Veneto. Patrizia Gentilini riterrebbe addirittura "incomprensibile che il Direttore ULSS ne sottovaluti la pericolosità", riferendosi ai pesticidi e citando una montagna di prove che ne dimostrerebbero – a detta sua – le nefaste influenze su cancri e altri accidenti mortiferi. Accusa gravissima, quella mossa dalla Gentilini. E dato che per capire la dimensione dei fenomeni un giornalista scientifico è bene vada ad attingere alle fonti ufficiali, si è deciso di fare visita proprio a Sandro Cinquetti, il "Grande Accusato". Questi ha reso ampia disponibilità quanto a numeri e documentazioni e una volta analizzati i dati, com'era in effetti prevedibile, va concluso che le cose nel Trevigiano sono molto, ma molto differenti da quanto si narra su media e social network. Come pure si deve constatare che il Direttore tutto fa, tranne che sottovalutare il tema "pesticidi". Semmai, ha in mano una tale quantità di dati e statistiche rassicuranti da far ritenere del tutto immotivate le accuse mosse. A lui, ai vignaioli e ai "pesticidi" stessi. In sintesi, sui 15 Comuni della Docg Conegliano Valdobbiadene si può annotare che non esiste correlazione fra incidenza tumorale e densità di coltivazione della vite (ettari vitati su ettari comunali totali);non esiste correlazione fra incidenza tumorale e superficie vitata pro capite;la distribuzione dei casi di tumore appare svincolata dalla presenza di vigneti, rivelandosi concentrata soprattutto su due soli comuni su 15;a comparazione fra i dati dei 15 comuni e quelli nazionali ed europei non mostra differenze significative, evidenziandosi quale unica criticità, apparentemente svincolata dalle attività vitivinicole, il binomio comunale di Conegliano e Susegana, con esso confinante;le statistiche generali della provincia di Treviso e dell'area di competenza della ULSS2 di Treviso indicano un progressivo miglioramento dello stato di salute e della longevità della popolazione;occupazione e reddito medio si mostrano in crescita dal 2014;il bando di glifosate a livello comprensoriale non appare giustificato. 

martedì 2 aprile 2019

Ecco le novità per l'agricoltura dalla legge di bilancio

Con la legge di bilancio appena approvata, sono numerose le novità per il mondo dell'agricoltura contenute all’interno del testo votato in Parlamento, da agevolazioni fiscali a fondi e sovvenzioniad, addirittura, abolizioni di imposte a carico di coltivatori e imprenditori agricoli. 
Vediamo quali sono:
ABOLIZIONE IRPEF AGRICOLA - Azzeramento dell'Irpef a carico di circa 400mila coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Dopo la cancellazione lo scorso anno di Imu e Irap, con questo ulteriore sgravio fiscale si arriva a una detassazione per gli agricoltori in 2 anni di oltre 1,3 miliardi di euro.
ESENZIONE CONTRIBUTI PER NUOVI AGRICOLTORI UNDER 40 - Esenzione totale dai contributi previdenziali per i primi 3 anni di attività per i nuovi imprenditori agricoli under 40. Per il quarto e il quinto anno è previsto un taglio del 50% e del 60%. La misura è stata estesa già dal 2016 per le zone montane e svantaggiate.
20 MILIONI AL FONDO CEREALICOLO NAZIONALE - Aumentato di 10 milioni di euro per il 2018 e il 2019 il fondo per il rilancio del comparto cerealicolo al fine di sostenere l'aumento della qualità del grano italiano e per favorire la conclusione di contratti di filiera che valorizzino il lavoro degli agricoltori.
20 MILIONI PER AUMENTO COMPENSAZIONE IVA CARNI - Confermato come lo scorso anno lo stanziamento di 20 milioni di euro per l'aumento della compensazione Iva per le carni bovine al 7,7% e per quelle suine all'8% per contrastare la crisi del settore zootecnico e tutelare il reddito degli allevatori. 
AGRICOLTURA DI PRECISIONE IN INDUSTRIA 4.0 - Confermato l'impegno per lo sviluppo dell'agricoltura di precisione all'interno del piano Industria 4.0, con estensione del superammortamento e iperammortamento anche alle imprese agricole con bilancio e ai contoterzisti per l'acquisto di nuove tecnologie, macchinari e attrezzature. 
LOTTA ALLO SPRECO ALIMENTARE - Incentivi per l'acquisto di beni strumentali per favorire la distribuzione gratuita di generi alimentari e non alimentari per limitare gli sprechi.
TAGLIO ALIQUOTA BIRRA - Viene diminuita l'aliquota per l'accisa sulla birra, che è rideterminata a 3,02 euro ad ettolitro e per grado-Plato.
CREDITO DI IMPOSTA AGRITURISMI - Per gli anni 2017 e 2018 si riconosce un credito d'imposta fino al 65% per la riqualificazione delle strutture ricettive agrituristiche in modo da incentivare la multifunzionalità e lo sviluppo di questa attività nelle zone rurali, anche come strumento di integrazione al reddito degli agricoltori.
PESCA: 11 MILIONI PER INDENNITA' FERMO BIOLOGICO E NUOVO FONDO DI SOLIDARIETA' - Per garantire un sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti del settore ittico nel periodo di fermo biologico obbligatorio, vengono destinati 11 milioni di euro per il 2017. E' prevista anche l'istituzione del fondo di solidarietà per la pesca con una dotazione pari a 1 milione di euro per il prossimo anno e che verrà alimentato da contribuzione ordinaria dei datori di lavoro e dei lavoratori. Tale fondo ha l'obiettivo di garantire i lavoratori in caso di fermo biologico, di sospensione della pesca per avversità atmosferiche e ogni altra causa non imputabile al datore di lavoro.
FONDO BIETICOLO-SACCARIFERO - Stanziati 5 milioni di euro per incrementare il fondo per la razionalizzazione e la riconversione della produzione bieticola-saccarifera in Italia.

Nozioni Generali Nozioni introduttive La capacità di succedere Principali distinzioni Adempimenti in caso di successione L'apertura della successione La successione a titolo universale e a titolo particolare Differenze tra erede e legatario L'esecutore testamentario Accettazione e rinuncia all'eredità Accettazione dell'eredità (espressa e tacita) Accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario La rinuncia all'eredità La revoca della rinuncia all'eredità L'impugnazione della rinuncia all'eredità Comunione e divisione ereditaria La comunione ereditaria La divisione ereditaria Quando l'immobile non è divisibile Successione legittima, testamentaria e necessaria La successione legittima Le quote ereditarie nella successione legittima La successione testamentaria e la successione necessaria Le quote ereditarie nella successione necessaria Tipi di testamento Il testamento olografo Il testamento pubblico Il testamento segreto Il testamento congiuntivo Vicende particolari Cosa accade se non ci sono eredi Trasmissione, rappresentazione, sostituzione e accrescimento Eredità giacente La collazione La successione dell'ex coniuge La diseredazione Seconde nozze, figli e successioni ereditarie Azioni a tutela dell'eredità Le azioni a tutela dell'eredità: azione di riduzione e petizione ereditaria L'invalidità del testamento Aspetti pratici e fiscali L'imposta di successione Eredità e patti di famiglia Se l'autovettura è intestata al de cuius I conti correnti del de cuius La donazione con riserva di usufrutto Aspetti fiscali

dalla proroga del bonus verde ai terreni da assegnare gratuitamente alle famiglie numerose. Ecco tutte le novità inserite in manovra che riguardano il settore agricolo e dintorni.
Birra: riduzione dell’accisa
Riduzione dell'accisa sulla birra da 3 euro a 2,99 euro per ettolitro e grado-plato. Previsione, per i birrifici artigianali di minore dimensione (con produzione annua non superiore a 10mila ettolitri) di poter considerare accertato il prodotto finito a conclusione e non a monte delle operazioni, nonché la riduzione del 40% dell'aliquota ordinaria.
In manovra sì anche alla proroga di un anno, per tutto il 2019, dell'agevolazione fiscale per la sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo.
catasto frutticolo nazionale
Istituzione del Catasto frutticolo nazionale che sarà chiamato a censire a livello aziendale le superfici destinate a ortofrutta, distinte con l'indicazione dei principali cultivar. Stanziati 2 milioni di euro per il 2019 e 3 milioni di euro per il 2020.
Coltivatore diretto e familiari
Equiparazione del trattamento fiscale dei familiari che coadiuvano il coltivatore diretto a quello dei titolari dell'impresa agricola al cui esercizio detti familiari partecipano attivamente.
Contributo per il recupero di alberi abbattuti
Arriva un contributo sotto forma di «voucher», pari al 50% dei costi effettivamente sostenuti e documentati e nel limite di spesa massimo di 3 milioni di euro per il 2019, per la rimozione ed il recupero di alberi o di tronchi, caduti o abbattuti in conseguenza degli eventi atmosferici avversi avvenutinei mesi di ottobre e novembre 2018 e per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza (delibera del Consiglio dei ministri 8 novembre 2018). Il contributo è riconosciuto a soggetti pubblici o privati, costituiti in qualunque forma, che posseggano o conducono fondi colpiti dagli eventi atmosferici indicati.
Fondo distribuzione derrate alimentari a indigenti
Aumento dello stanziamento, nella misura di 1 milione di euro per ciascuno degli anno 2019, 2020 e 2021, del Fondo per la distribuzione delle derrate alimentari alle persone indigenti, che ha una dotazione a regime di 5 milioni di euro.
Fondo foreste
Istituzione di un Fondo per la gestione e la manutenzione delle foreste italiane, con una dotazione di 2 milioni di euro per il 2019, di 2,4 milioni di euro per il 2020, di 5,3 milioni di euro per il 2021 e di 5,2 milioni di euro a decorrere dal 2022 e l'aumento percentuale di compensazione del legno, nel limite di spesa di 1 milione di euro annui, a decorrere dal 2019.
Fondo montagna
Finanziamento del Fondo nazionale per la montagna per un importo di 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.
Impianti di biogasrealizzati da imprenditori agricoli
Riconoscimento, fino al riordino della materia, che gli impianti di biogas fino a 300 KW, realizzati da imprenditori agricoli alimentati con sottoprodotti provenienti da attività di allevamento e della gestione del verde, possono accedere agli incentivi previsti per l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico, ai sensi del decreto ministeriale 23 giugno 2016, nel limite di un costo medio annuo pari a 25 milioni di euro.
Iva, sterilizzazione dell’aumento per il 2019
Sterilizzazione degli aumenti delle aliquote Iva per l'anno 2019. Conferma dell'aumento dell'Iva ridotta dal 10 al 13% dal 2020 e aumento di 0,3 punti
percentuali per il 2020 e di 1,5 punti percentuali a decorrere dal 2021 - che si somma ai già previsti aumenti - dell'Iva ordinaria fino al 26,5 per cento. La clausola di salvaguardia è stata rimodulata in aumento anche per le accise, al posto della parziale riduzione prevista nel testo originario.
va su ingredienti per il pane
L’Iva agevolata al 4% viene estesa ad alcuni ingredienti utilizzati nella preparazione del pane.
Pesca marittima: proroga indennità giornaliera
Proroga per il 2019 per i lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, dell'indennità giornaliera onnicomprensiva (fino a un massimo di 30 euro, e nel limite di spesa di 11 milioni di euro) dovuta nel periodo di sospensione dell'attività lavorativa a causa delle misure di arresto temporaneo obbligatorio. Aumentanodi 2,5 milioni di euro delle risorse previste a legislazione vigente del limite di spesa entro il quale l'indennità giornaliera onnicomprensiva è riconosciuta ai lavoratori dipendenti da imprese adibite alla pesca marittima nei periodi di fermo non obbligatorio.
Prodotti agroalimentari: si rafforzano i controlli
Rafforzamento del sistema dei controlli per la tutela della qualità dei prodotti agroalimentari. Autorizzazione all'assunzione di massimo di 57 unità di personale operante presso il Dipartimento dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e delle repressioni frodi dei prodotti agroalimentari, nei limiti di un importo massimo di spesa di 0,5 milioni per il 2019 e 2,9 milioni a decorrere dal 2020. Possibilità per il personale dell'Icqrf di poter richiedere l’indennità di trasferta e speciale. Previsione che le somme iscritte a titolo di pagamento per le
sanzioni derivanti dalle violazioni del Reg. 1169/2011 siano destinate al funzionamento e all'incremento dei fondi per la contrattazione integrativa dell'Icqrf, con una quota annua, la cui misura sarà definita con decreto del ministro delle Politiche agricole alimentari forestali e del turismo e non potrà, comunque, essere superiore al 15% della componente variabile della retribuzione accessoria legata alla produttività in godimento da parte del personale.
Produzione apistica
Autorizzazione alla spesa di un milione di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 per la realizzazione di progetti per il sostegno della produzione apistica.
Raccolta di prodotti selvatici non legnosi e piante officinali spontanee
Riforma introdotta al Senato della disciplina fiscale relativa alla raccolta di prodotti selvatici non legnosi e dalle piante officinali spontanee. A tal fine è istituita un'imposta sostitutiva dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali, da applicare ai redditi derivati dallo svolgimento, in via occasionale, delle attività di raccolta. Si prevede, infatti, il pagamento 
dell'importo 100 euro dell’ imposta sostitutiva, da versare entro il 16 febbraio dell'anno di riferimento nel caso in cui la soglia dei corrispettivi percepiti dalla vendita del prodotto non sia superiore a 7.000 euro. In tal caso l'attività di raccolta di prodotti selvatici non legnosi si intende svolta in via occasionale. Ai soggetti che hanno versato l'imposta sostitutiva non si applica la ritenuta di cui all'articolo 25-quater del D.P.R. n. 600 del 1973, con riferimento all'anno in cui la cessione del prodotto è stata effettuata. Ai prodotti selvatici non legnosi di cui alla classe Ateco 02.30, nonché alle piante officinali spontanee è estesa l'esenzione, già prevista per la cessione dei prodotti del tartufo, in ordine agli obblighi contabili. Per le operazioni di acquisto del prodotto effettuate senza
l'applicazione della ritenuta, il soggetto acquirente emette un documento d'acquisto dal quale devono risultare taluni dati relativi al cedente e al prodotto ceduto. Viene, quindi, previsto che per i tartufi , nei limiti della quantità standard di produzione prevista con decreto, si applichi l'aliquota Iva ridotta al 4%, per i tartufi freschi o refrigerati si applichi l'Iva agevolata al 5% e per i tartufi
congelati, essiccati o preservati in acqua salata si applichi l'Iva al
10 %. I produttori agricoli che gestiscono la produzione dei prodotti selvatici non legnosi e che non ricadono nell'esonero stabilito dall'articolo 34, comma 6, del D.P.R. Iva possono applicare il regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 75, della legge n. 190 del 2014).
Reimpianto di piante resistenti alla Xylella fastidiosa 
Aumento di 2 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020 e previsione di nuove risorse per 2 milioni nel 2021, da destinare al reimpianto con piante tolleranti o resistenti al batterio Xylella fastidiosa e ai contratti di distretto per la realizzazione di un programma di rigenerazione dell'agricoltura nei territori colpiti, da attuarsi anche attraverso il recupero di colture storiche di qualità. Non applicabilità di alcunedisposizioni riguardanti le piante di ulivo monumentale agli olivi che insistono nella zona infetta.
Rideterminazione valori partecipazioni e terreni 
Proroga della facoltà di rideterminare i valori delle partecipazioni in società non quotate e dei terreni (sia agricoli sia edificabili) posseduti, sulla base di una perizia giurata di stima, a condizione che il valore così rideterminato sia assoggettato a un'imposta sostitutiva.
Sistema Uniemens
Proroga a gennaio 2020 della data fissata al gennaio 2019 entro la quale deve essere adattato il sistema Uniemens al settore agricolo.
Terreni agricoli gratuiti alle famiglie numerose
É prevista l’assegnazione a titolo gratuito di una quota dei terreni agricoli a favore dei nuclei familiari con tre o più figli, a patto che almeno uno sia nato negli anni fra il 2019 e il 2021. Spettano anche alle società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota del 30% della società ai nuclei familiari prima richiamati. Questi potranno richiedere un mutuo fino a 200mila euro, senza interessi, per acquistare la prima casa che dovrà essere ubicata in
prossimità del terreno assegnato. Un decreto dovrà definire criteri e modalità di attuazione.
Vendita diretta e imprenditori agricoli 
Novità nella disciplina della vendita diretta in base alla quale gli imprenditori agricoli possono vendere non solo prodotti propri ma anche prodotti agricoli e alimentari acquistati direttamente da altri imprenditori agricoli. I prodotti non devono appartenere alla stessa categoria merceologica dei prodotti propri e l'attività di vendita non deve essere prevalente rispetto a quella dei prodotti propri. Per tali finalità, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano promuovono specifiche campagne per valorizzare le produzioni agroalimentari locali, prevedendo, a tal fine, un limite di spesa di 500.000 euro annui a decorrere dal 2019.

Zone collinari e aziende agricole
Estensione alle aziende agricole ubicate nei comuni prealpini di collina, pedemontani e della pianura non irrigua della facoltà già prevista per quelle ubicate nei comuni montani di non dover disporre del titolo di conduzione del terreno agricolo ai fini della costituzione del relativo fascicolo aziendale. Con decreto del ministro delle Politiche agricole e del ministro dell'Ambiente si 
dovrà provvedere alla determinazione delle aree ubicate nei comuni prealpini di collina, pedemontani e della pianura non irrigua tenendo in considerazione, tra l'altro, gli specifici fattori di svantaggio indicati.